Legge di Bilancio 2018: nuovi spazi di manovra per ampliare le soluzioni di welfare aziendale sul fronte dei costi sostenuti per il trasporto dei dipendenti che si recano al lavoro. L’abbonamento potrà essere rimborsato!
L’articolo 4 della bozza di Legge di Bilancio 2018 presentata in Senato interviene sull’articolo 51, comma 2 del TUIR, inserendo una nuova lettera (d-bis) che prevede l’esclusione dal reddito di lavoro delle somme erogate o rimborsate alla generalità dei dipendenti o a categorie di dipendenti dal datore di lavoro o le spese da quest’ultimo direttamente sostenute, volontariamente o in conformità a disposizioni di contratto, di accordo o di regolamento aziendale, per l’acquisto degli abbonamenti per il trasporto pubblico locale, regionale e interregionale del dipendente e dei familiari. “Questo focalizza il tema della mobilità al centro delle problematiche welfare e facilita enormemente la scelta tra le soluzioni possibili di rimborso spese sostenute”.
Art. 4. (Agevolazioni fiscali sugli abbonamenti al trasporto pubblico)
1) Al testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) all’articolo 15:
1) al comma 1, dopo la lettera i-novies) è aggiunta la seguente:
«i-decies) le spese sostenute per l’acquisto degli abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale per un importo non superiore a 250 euro»;
2) al comma 2, primo periodo, le parole: «e i-sexies)» sono sostituite dalle seguenti: «, i-sexies) e i-decies)» e le parole: «per gli oneri di cui alla lettera f) il limite complessivo ivi stabilito» sono sostituite dalle seguenti: «per gli oneri di cui alle lettere f) e i-decies) i limiti complessivi ivi stabiliti»;
b) all’articolo 51, comma 2, dopo la lettera d) è inserita la seguente:
«d-bis) le somme erogate o rimborsate alla generalità o a categorie di dipendenti dal datore di lavoro o le spese da quest’ultimo direttamente sostenute, volontariamente o in conformità a disposizioni di contratto, di accordo o di regolamento aziendale, per l’acquisto degli abbonamenti per il trasporto pubblico locale, regionale e interregionale del dipendente e dei familiari indicati nell’articolo 12 che si trovano nelle condizioni previste nel comma 2 del medesimo articolo 12;»
A differenza di quanto previsto quando l’acquisto sia direttamente operato dal dipendente (detrazione in dichiarazione dei redditi fino a 250 euro), in questo caso non è stato fissato alcun limite di spesa. È una novità molto significativa: le norme sul welfare aziendale non arretrano, bensì fanno un passo avanti, in un ambito, quello del trasporto pubblico, particolarmente gradito da lavoratori e aziende e attualmente gestito nei piani di welfare con soluzioni decisamente limitate, così come abbiamo visto nelle surveys somministrate a varie aziende.