IL VALORE DEL LAVORO DOMESTICO : IL RUOLO ECONOMICO E SOCIALE DELLE FAMIGLIE DATORI DI LAVORO

Situazione italiana e confronto internazionale

In questo quarto inserto dedicato ad approfondire l’impatto del lavoro domestico nel mondo del lavoro vogliamo porre l’attenzione sul disagio dei lavoratori domestici che in altri ambienti di lavoro si definirebbe Stress da lavoro correlato.

 Oggi siamo abituati a dare per scontato che i lavoratori domestici siano tutelati, a livello retributivo, assicurativo, pensionistico, al pari delle altre categorie di lavoratori, ma allargando lo sguardo in ambito internazionale ci si può rendere conto che non è esattamente così.

Un elemento di fragilità che caratterizza il lavoro domestico è senza dubbio il fatto che coloro che si dedicano a questa attività sono in gran parte migranti, che cercano in terre  lontane opportunità di vita migliori. In molti paesi in cui approdano però il trattamento non è quello sperato; le stesse agenzie di collocamento o gli intermediari non autorizzati  approfittano della situazione di svantaggio sociale ed economico per lucrare, offrendo salari bassissimi e orari di lavoro massacranti.

Questo sfruttamento illegale, la mancanza di tutele e di prospettive migliori,  porta in tanti casi il lavoratore a soffrire di crisi da sovraccarico di lavoro, da esaurimento psico-fisico, che ha le sue ricadute anche sul benessere del datore di lavoro assistito e di tutta la sua famiglia. La situazione è senz’altro aggravata dal fatto che molto spesso i lavoratori domestici stranieri, in gran parte donne, lasciano nel paese d’origine i propri cari, figli compresi, il che li porta a vivere una sorta di disgregazione emotiva. Allarmante comincia a diventare anche il disagio vissuto dai figli all’estero, per i quali trovare una figura sostitutiva della madre non è cosa semplice, né indolore.

Come può allora la famiglia datrice di lavoro contribuire alla soluzione del problema, o quanto meno a ridurlo? E’ possibile ad es. mettendo a disposizione della lavoratrice madre o del lavoratore  padre le nuove tecnologie che già in famiglia sono presenti e consentirne l’utilizzo gratuito o facilitato ad esempio:  linea ADSL o Wi FI, Skype, linea telefonica dedicata appunto  per cercare di facilitare la comunicazione e consentire gli scambi della relazione affettiva con il nucleo familiare nel paese d’origine. Oppure concedendo un periodo di aspettativa in aggiunta alle ferie per far trascorrere un periodo di tempo maggiore con la propria famiglia. In Italia si parla molto di conciliazione vita-lavoro ora che è stato firmato il decreto Poletti “sgravi e misure di conciliazione”  per i lavoratori dipendenti e una riflessione su questo tipo di lavoratori ci porta a sottolineare l’importanza di semplici misure di conciliazione Lavoro Domestico -Vita Oltre Oceano.

Insomma, bisogna riconoscere che le famiglie italiane devono molto a queste lavoratrici e lavoratori, che si prendono cura della casa, dei bambini e degli anziani, dando un contributo preziosissimo  e permettendo al datore di lavoro stesso, spesso donne in cerca di autorealizzazione nel lavoro,  di svolgere attività lavorative al di fuori dell’ambito domestico con maggior tranquillità. Una reciproca collaborazione garantirà  più dignità alle persone e migliorerà la qualità del lavoro per tutti  oltre che la qualità di vita dei nostri cari.

Statistica: le politiche sul lavoro domestico

Facilitare il datore di lavoro nella gestione del rapporto di lavoro e metterlo in condizione di gestire al meglio questo rapporto interpersonale realizza duplici obiettivi: dare dignità  alla famiglia e al lavoratore, riconoscendo ad entrambi l’importanza del ruolo svolto nel rispetto delle rispettive fragilità.

Lo Studio cura ogni fase di questo rapporto e rimane a disposizione per consulenze ad personam e per la gestione amministrativa della busta paga, delle pratiche di pagamento dei contributi, del calcolo del Trattamento di fine rapporto e per le certificazioni annuali.

Anna Maria Vergari Referente Area Lavoro Domestico 

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