Fin dove si può spingere il controllo a distanza dei dipendenti da parte del datore di lavoro?

Ciascun datore di lavoro ha il diritto di svolgere controlli sul corretto svolgimento della prestazione dei lavoratori dipendenti, senza distinzioni sulle modalità di esecuzione, a patto che siano rispettati i limiti previsti dagli articoli 2, 3 e 4 dello Statuto dei lavoratori.

È sempre una questione di fiducia?

Il datore di lavoro non può fare controlli indiscriminati e massivi a distanza sull’uso del PC, né può mappare in modo costante i siti visitati, a meno che non siano necessari per verificare specifiche ipotesi di illecito ma previa adozione di un codice di condotta ove siano chiariti i comportamenti non consentiti e le verifiche che il datore di lavoro può compiere sulle attività svolte in orario di lavoro col PC aziendale poste a confronto con attività vietate ma anche inopportune.

La produttività a distanza va misurata  con i risultati e con la conclusione dei progetti o con il controllo a distanza? 

Per esperienza e la formazione erogata ai manager in azienda, sappiamo che spesso i manager non sanno gestire i risultati e credono poco nelle risorse umane. Si mettono in atto strategie di controllo sulle persone e ci si distrae dal vero obiettivo: il controllo di gestione e dei lavori affidati. È da qui che occorre ripartire!

La maggior parte delle aziende è arrivata impreparata alla pandemia, in particolare per quanto riguarda la regolamentazione dei codici di condotta e le policy sullo smart working sia per quanto riguarda la strumentazione informatica utile e necessaria.

Ora si confida molto nel buonsenso e si attende la possibilità di Ripartire per disciplinare la modalità organizzativa e porre i confini del «controllo» della prestazione svolta a distanza oltre «al coordinamento tra team e la motivazione del gruppo» e «la sostenibilità, la redditività e la produttività del lavoro agile, ed è una misura urgente per salvare la produttività; è stato esteso il divieto di licenziamento fino a dicembre e forse andrà rispettato fino a tutto il mese di marzo 2021 e, molto probabilmente, questa soluzione sarà la più costosa.

È giunto il momento di render conto dei lavori svolti “a casa” !

Ora si dovrà affrontare il metodo di gestione dei progetti, i risultati della reportistica, le ore fatturabili da timesheet e sarà anche l’ora di introdurre nuove policy che generino nuovi modi di lavorare, più efficienti e produttivi ma anche con maggiore serenità e libertà di movimento e di azione!

La formazione per arrivare ad esercitare il controllo di gestione è il più valido strumento per gestire l’impresa in un’ottica non solo di risparmio e contenimento dei costi, ma orientato alla crescita e basato sulla fiducia.

Lavorare in SMART WORKING in modo efficace ed efficiente si può! Non è una teoria astratta, si basa su un nuovo modello organizzativo, che catalizza tre componenti essenziali: l’allineamento strategico rispetto alle priorità aziendali e agli obiettivi, una leadership che preveda il coinvolgimento dei collaboratori nei processi decisionali e infine uno stile aziendale basato sul rispetto dell’intelligenza della comunità, gli smartworker per l’appunto i collaboratori intelligenti.

Questione di fiducia!

Lo Studio si rende disponibile all’approfondimento della tematica e rimane a disposizione per fornire tutte le soluzioni attuabili per il contenimento dei costi del personale, per monitorare l’assenteismo ed attivare misure di controllo, anche di natura investigativa, ove ritenute necessarie!

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